La scienza che studia in modo sistematico gli eventi ambientali da vent’anni ci racconta attraverso un grafico, semplice, banale, che dal 1770 a oggi c’è un legame crescente tra emissioni di CO2 e aumento delle temperature.
Si chiama riscaldamento globale. Bruciare combustibili fossili produce anidride carbonica: CO2.
Più aumenta l’anidride carbonica in atmosfera, più aumentano le temperature: effetto serra. Livelli di anidride carbonica nell’atmosfera: oggi, più 27% rispetto agli ultimi 650000 anni.
Non c’è stato giorno in cui la stampa nazionale e internazionale non abbia pubblicato notizie sullo stato di salute del pianeta. Rapporto Stern, commissionato dal ex-premier britannico Tony Blair, ottobre 2006: se non si affronta il problema delle emissioni di CO2 i danni per l’intero pianeta equivarrebbero al costo delle due guerre mondiali.
La scienza, per bocca dell’Ipcc, l’organismo ufficiale delle Nazioni Unite che studia i cambiamenti climatici, ha tolto ogni punto interrogativo.
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mercoledì 6 febbraio 2008
Manipolazione della realtà
Un rapporto dell’Epa, l’agenzia governativa americana per la protezione ambientale, indica inequivocabilmente le cause dei cambiamenti climatici: i combustibili fossili e le attività umane. Siamo nel 2002.
Cambio di rotta dell’amministrazione Bush che fino ad allora aveva negato che la causa del surriscaldamento della Terra fosse l’uomo e aveva deciso di non ratificare il protocollo di Kyoto. Non è così.
Ed è lo stesso presidente americano a smentire il rapporto sui cambiamenti climatici uscito dalla sua stessa amministrazione. Uno scontro interno agli apparati governativi che si svolge in sole 48 ore e che coinvolge scienza e politica, poteri forti e lobbies del petrolio. Basti pensare che è proprio un ex lobbista del petrolio ad essere stato nominato dall’amministrazione Bush come responsabile dei rapporti scientifici sul clima per la Casa Bianca: un avvocato con master in economia con il potere di modificare le conclusioni degli scienziati. Un vero e proprio giallo dunque che ha origini più lontane. Già nella precedente amministrazione repubblicana, quella di Bush padre, si era assistito a un inquietante intreccio tra lobbies del petrolio e decisioni di politica ambientale. Ma veramente le lobbies del petrolio possono orientare la politica ambientale degli Stati Uniti negando i risultati della scienza? Ci aiuteranno a capirlo alcuni stralci di una commissione di inchiesta americana indetta nel 2007 proprio per far luce su questi argomenti.
Cambio di rotta dell’amministrazione Bush che fino ad allora aveva negato che la causa del surriscaldamento della Terra fosse l’uomo e aveva deciso di non ratificare il protocollo di Kyoto. Non è così.
Ed è lo stesso presidente americano a smentire il rapporto sui cambiamenti climatici uscito dalla sua stessa amministrazione. Uno scontro interno agli apparati governativi che si svolge in sole 48 ore e che coinvolge scienza e politica, poteri forti e lobbies del petrolio. Basti pensare che è proprio un ex lobbista del petrolio ad essere stato nominato dall’amministrazione Bush come responsabile dei rapporti scientifici sul clima per la Casa Bianca: un avvocato con master in economia con il potere di modificare le conclusioni degli scienziati. Un vero e proprio giallo dunque che ha origini più lontane. Già nella precedente amministrazione repubblicana, quella di Bush padre, si era assistito a un inquietante intreccio tra lobbies del petrolio e decisioni di politica ambientale. Ma veramente le lobbies del petrolio possono orientare la politica ambientale degli Stati Uniti negando i risultati della scienza? Ci aiuteranno a capirlo alcuni stralci di una commissione di inchiesta americana indetta nel 2007 proprio per far luce su questi argomenti.
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- Attento a una vita più sana e naturale. Possiamo cambiare il nosrto mondo, iniziando prima di tutto da noi stessi.